Da qualche giorno abbiamo un nuovo collega, che non è un ragazzino, come verrebbe naturale pensare quando si parli di "un nuovo collega", ma un attempato signore ultracinquantenne con la panzetta e pochi capelli, pacioso come un ultracinquantenne orsetto di peluche.
Arriva nel nostro settore per ricoprire una posizione lasciata vacante da un vecchio collega che ci ha lasciati, che non era un anzianotto a cui è preso l'infarto, come verrebbe naturale pensare quando si parli di "un vecchio collega", ma di un trentaduenne che ha trovato un altro lavoro.
Il nostro nuovo collega si chiama Sauro, e quindi lo chiamiamo tutti "Il Signore degli Anelli".
Di fianco alla sua scrivania c'è il tritacarta, strumento la cui utilità abbiamo sempre messo in gravissimo dubbio e che abbiamo usato un'unica volta per far sparire il cartello anonimo "Al capo piace l'uccello", ma che ha finalmente acquisito un suo motivo di essere: l'abbiamo ribattezzato "il Monte Fato" e devi riuscire a portarci la carta e tornare alla tua scrivania evitando gli elastici lanciati dai colleghi.
Gli elastici sarebbero i Nazgûl.
Gli elastici sarebbero i Nazgûl.
E insomma ci divertiamo.
Sauro non capisce, gli sfugge la sottigliezza della nostra simpatia, ha però intuito di essere in qualche modo al centro dello scherzo. Questa mattina, che con le risate eravamo particolarmente su di giri, si è inalberato (come un Ent! Ha fatto così: video) e ci ha detto che non era più disposto a subire le nostre prese in giro.