Fidarsi è bene, diffidarsi è meglio

Il signor Mikimush, in possesso delle sue piene e notevolmente funzionali facoltà mentali, ha dato mandato a me, suo avvocato, di parlare per suo conto inviando questo comunicato per smentire alcune dichiarazioni sulla sua persona esternate da terzi in quel di ieri, nel corso della cena aziendale, laddove con "terzi" s'intende il collega del mio cliente sig. Lamantino.

Innanzitutto è assolutamente falsa e tendenziosa, e difatti ho già provveduto a citare in giudizio il Sig. Lamantino, la notizia secondo la quale il mio cliente si rechi in bagno munito di pagine stampate da internet.
A quanto ci è dato di sapere, il Signor Mikimush si reca sì nel luogo deputato alla depurazione corporea non privo di letture, ma non si è mai permesso di usufruire della carta aziendale (il cui fine è quello di supporto per il lavoro d'ufficio e non quello di supporto per il sollazzo degli impiegati) per stampare "paggine da interne" (il virgolettato riprende esattamente la locuzione usata dal Lamantino, quel babbuino ignorante che non si deve permettere).

Sappiamo infatti per certo che il mio cliente si rechi in bagno portando seco direttamente il monitor del computer, dotato di opportuna prolunga dal se stesso medesimo di cui la quale acquistato, per non pesare sulle casse aziendali.

Sottolineo, se mai se ne sentisse la necessità, la serietà del mio cliente e l'attenzione che egli porta nel non promuovere atteggiamenti che ledano il corretto svolgimento delle attività della società Sua Datrice di Lavoro.

Usufurendo direttamente del monitor collegato alla sua postazione informatica, il mio cliente può, inoltre, mantenere costantemente sotto controllo la casella postale a lui intestata, così da essere in grado di interrompere immantinente, qualora ve ne fosse bisogno, ogni sua funzione corporea e tornare in brevissimo tempo a compiere le mansioni per le quali l'azienda lo paga così profumatamente.

E seppure qualche volta, nell'impossibilità di svolgere la prolunga nel corridoio che si frappone tra il di lui ufficio e il di tutti bagno per cause indipendenti dalla sua volontà quali impacci di scatoloni, costruzione di porte tagliafuoco, frane, smottamenti, sommosse popolari, installazione abusiva di rom o edificazione di basi polari per rilevazioni geologiche sul pack, egli si sia trovato nella necessità di stampare poche righe su carta aziendale, non credo che lo si possa biasimare.
Chè mica vorremo mandarlo a cagare senza niente da leggere!

Oltretutto, il Mikimush si pone, stampando "paggine da quer cazzo de interweb, ahò" (come disse il Lamantino, degradato buttero senza midollo) all'altezza di personaggi che grandissima hanno fatto la storia passata e presente di questo nostro amato Paese. Statisti e politici, pittori e letterati, artisti e filosofi, da sempre stampano e si accompagnano, in quel momento in cui più un uomo è da solo, con "minchia di paggine che io non saprebbe nemanco come mi si potrebbero ad uscì, da quella specie de 'na maggìa che mi pare sto infernet" (così si pronunciò, scaccolandosi nel contempo, il Lamantino).
Pertini, ad esempio, era solito leggere in bagno le quotazioni aggiornate delle azioni, così come Cavour e Michelangelo. Cesare, invece, stampava le guide alla seduzione di SuperEva.it e Magellano portava con sè le pagine da LastMinuteTour.com.
Se tali importanti personaggi fruivano di queste letture, perchè scagliarci contro il mio cliente, che cerca solo di elevarsi all'altezza di cotali grandi personalità? E' forse questo un reato?

In quanto poi all'altra voce secondo la quale il mio cliente usi inviare SMS al Lamantino - e forse ad altre persone - nel momento della defecazione, il mio cliente ci tiene a tacitare qualunque illazione sul suo prolungato ed ambiguo uso del cellulare in "quel momento". Assolutamente il Signor Mikimush non ha l'abitudine di inviare SMS mentre si trova appartato nei servizi igienici.
Ciò è avvenuto solo in un'occasione, peraltro ottimamente giustificata dall'eccezionalità dell'evento, che stava nel fatto di averne fatta davvero tanta.
Ed è forse il caso di canzonarlo se, colpito dalla innaturalità di tale evento, abbia desiderato condividerlo con un suo (allora) amico?

Tirando le somme, il mio cliente si è sentito molto offeso dal trattamento a lui riservato nello svolgimento della cena aziendale di ieri sera, in particolare ha risentito del comportamento del Signor Lamantino, quello stronzo.

Come richiestomi, diffido quindi chiunque dal pronunciare il nome del mio cliente nel corso dei prossimi 15 minuti, a meno che non si voglia incorrere in pesanti sanzioni e, ancora, diffido chiunque dall'associare nella stessa frase le persone del mio cliente e del Sig. Lamantino, se non in seguito a previa richiesta scritta.
E diffido, ancora, il Sig. Lamantino dal diffondere voci (seppur in parte veritiere) sul conto del mio cliente, datosi che poi mi trovo nell'obbligo di sospendere il corretto svolgimento del mio lavoro per rispondere alle calunnie scrivendo sproloqui privi di senso.

Cordiali saluti
Avv. Omarino