lunedì 27 luglio 2009

Sparate sul pianista


Caspita, qualcosa come quattro giorni senza nemmeno un post!
Ci siete rimasti male?
Beh, alla fine del secondo giorno di vita del blog, mio fratello me l'ha detto: "ma oggi non hai postato niente!"
No, Mandino, non avevo postato niente perchè era un esperimento per vedere in quanti ve ne sareste accorti. Te ne sei accorto tu, Mandino, l'unico che davvero si renda conto delle potenzialità infinite che questo blog ha e che probabilmente non esprimerà mai.

Il secondo giorno di silenzio, invece, era semplicemente dovuto all'avere altro da fare. Insomma, io c'ho una vita da vivere, non è che possa stare sempre attaccato ad una tastiera.
Quelli sono i musicisti da pianobar, non io.
Nossignore, se c'è una cosa che non voglio essere nella mia vita è proprio un musicista da pianobar.
Ci sono un sacco di altre cose che non voglio essere nella mia vita, se ci penso.
Morto, tanto per dirne una. Ma musicista da pianobar, ancor meno.
Non so bene perchè. Forse perchè mio padre era un musicista da pianobar. Anche mio nonno era un musicista da pianobar. E suo padre prima di lui. E suo nonno anche.
Il suo bisnonno non era un musicista da pianobar, invece, ma peggio: era un pianobar.

Immaginate che vita difficile debba aver avuto la mia famiglia di padri, nonni e padri dei nonni e padri dei padri dei nonni.
Ma in fondo chissenefrega, non è che debba pagare io i conti dei miei avi! Cosa c'è, la tassa sugli avi? L'IVA sugli avi?

E difatti, ricordo come una svolta quel giorno in cui mio papà musicista di pianobar mi portò davanti alla sua tastiera da pianobar e cingendo tutto il panorama con un ampio gesto del braccio, mi disse: "guarda figliolo, un giorno tutto questo sarà tuo".
"Anche il pianobar?" chiesi io.
"No, la tastiera."
"E perchè hai cinto tutto il panorama con un ampio gesto del braccio, allora?"
"Oh sei proprio rompicoglioni come tua madre..."
Io lì capii.
Capii che per essere musicista di pianobar devi vivere di larghi orizzonti in piccoli spazi e che quella vita non poteva essere per me.
Ma quel giorno non fu importante solo perchè mi resi conto che giammai sarei stato un musicista da pianobar. Fu importante soprattutto perchè, quello stesso giorno, cominciai a riflettere sulla mia posizione nel mondo, su chi ero, su chi volevo essere e sui miei desideri, i miei limiti, le mie spigolature...mi resi conto, con improvvisa consapevolezza, di quello che tuttora è il mio più grande difetto: inizio sempre le cose con entusiasmo, ma poi raramente le finis

2 commenti:

  1. ...co.
    E non si dica che non mi preoccupo dell'inconcludenza di mio fratello e che non cerco di metterci una toppa, quando posso.

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  2. Ma tu hai delle potenzialità ragazzo... dovrò seguire questo blog, potrò finalmente aggiungere ai preferiti qualcos'altro oltre a PornHub.
    La tastiera avresti comunque potuto eriditarla e poi la regalavi a me...

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