giovedì 27 agosto 2009

Non c'è più religione? Proprio il contrario, ce n'è una in più!

Mentre eravamo in Senegal, a tempo perso, abbiamo creato una religione: il diogahnaesimo.
Il dio Gahn ci si è manifestato sul banchetto di un mercato, sotto forma di testa di serpente. Vicino a lui c'erano una mano di scimmia e altri vari rimasugli più o meno mummificati di origine imprecisata, ma solo lui ci ha convocati come suoi discepoli e con entusiasmo noi abbiamo risposto.

Tradizione vuole che Gahn in lingua wolof significhi "serpente". In realtà la testa del dio Gahn ha la dentatura, il che ha fatto ritenere ad alcuni saccenti che non si tratti di una serpe, bensì di una lucertola.
Anche se hanno quasi sicuramente ragione, abbiamo comunque trucidato queste persone per la loro blasfemia.

Il Primo Ministro del diogahnaesimo è l'Uomo col Cappello da Cinese, così soprannominato perchè a difesa dai raggi solari africani acquistò da un'ambulante un tipico cappello senegalese. Questo tipico cappello senegalese tutto sembra eccetto che un tipico cappello senegalese e, tra tutte le cose che sembra, quella che sembra di più è indubbiamente un tipico cappello di paglia a cono da cinese.

Il Primo Ministro del diogahnaesimo è detto anche Grandissimo Figlio di Gahn e quella che segue è la sua storia.


Quel giorno, l'uomo col cappello da cinese si recò al cospetto della testa del dio Gahn.
L'uomo col cappello da cinese disse: "illuminami, dio Gahn!".
E il dio Gahn, nella sua infinita magnanimità, gli rispose: "pirla, hai lasciato la torcia ad Affiniam*?".
[*Affiniam: ridente villaggio nel sud del Senegal in cui non c'è corrente elettrica. Recarsi ad Affiniam senza torcia è quasi sciocco come esporsi al sole africano senza avere in testa un tipico cappello da cinese.]

"No no, ce l'ho qui, dio Gahn!" e glielo dimostrò con 10 gran giri di manovella*.
[*Alcuni, particolarmente sensibili ai temi ambientali, si recano ad Affiniam con torce elettriche dotate di dinamo a manovella. Il ronzio della manovella viene percepito a circa 600 metri di distanza dall'orecchio umano e fino a 4 km. da cani e pipistrelli vampiro. I pipistrelli vampiro fanno pochissime vittime ogni anno. Sono tutte dotate di torcia con dinamo a manovella.]

"Cazzo, una zanzara gigante!" esclamò la mano di scimmia a sentire quel suono e così dicendo si spalmò di Autan e così fecero subito tutti quelli che passavano da lì*.
[*E' scientificamente provato che spalmarsi di Autan in zone malariche abbia effetto domino: chiunque vi veda farlo non potrà fare a meno di pensare che una zanzara lo stia per pungere e immantinente correrà ai ripari, imitandovi.]

L'uomo col cappello da cinese chiese: "qual'è il senso della vita, dio Gahn?".
E la testa del dio, nella sua immensa gloria, rispose: "cosa ti fa pensare che lo sappia uno che vive su un banco del mercato di fianco ad una mano di scimmia?" e, mentre diceva così, la mano di scimmia gli fece il dito.
E l'uomo col cappello da cinese, allora, prese la testa del dio e la portò con sé alla sua dimora con le ruote.

Lunga e diritta correva la strada, ma nemmeno poi così dritta, a dir la verità.
Lunga, questo sì*.
[*Chiunque abbia esperienza delle strade senegalesi può confermarvi che, per quanto possano essere diritte, dovete comunque guidare tortuosamente: se guidate diritto siete già bloccati con due ruote in una buca.]

Sulla dimora con le ruote tutti accorsero per conoscere il dio Gahn e fargli domande.
Così un uomo chiese: "dio Gahn, è vero che la nostra via nel mondo è disseminata di pericoli?" e così dicendo la dimora con le ruote prese una buca e la portiera sì spalancò, sparando l'uomo contro un tronco di baobab.
E il dio Gahn, guardando quelli che erano rimasti, rispose: "sì".

Un giorno una donna sì fece avanti e chiese: "dio Gahn, posso sperare di trovare un buon marito?".
E il dio, nella sua infinita saggezza, le rispose: "prendi con te questo sacchetto di incenso* e sicuramente troverai un buon marito".
[*Qualcuna ha davvero comprato dell'incenso magico attira-uomini. Costei ha effettivamente attirato diversi uomini, ma molti sostengono che il merito non sia stato dell'incenso, quanto del possedere un paio di tette. Purtuttavia, dalle ultime notizie ricevute, pare che costei ancora non abbia trovato l'Uomo della Sua Vita.]

Molti anni dopo la donna tornò dal dio e gli disse "mi hai dato questo sacchetto di incenso dicendo che mi avrebbe fatto trovare un buon marito, ma non ha funzionato. Sono anni che aspetto, dio Gahn! Perché mi hai presa in giro?".

Il dio Gahn allora guardò la donna e nella sua infinita grazia le rispose: "donna, io ti ho fatto un dono per aiutarti ma forse qualche maleficio ti attanaglia. Molti nemici del dio Gahn tramano contro i suoi seguaci" e mentre diceva così da una finestra una mano di scimmia gli fece il dito. Ma il dio Gahn, nella sua infinita luminosità, proseguì: "è chiaro che altre forze lavorano affinché il fumo di questo incenso acceso non sortisca effet", "ah dovevo accenderlo?!" interruppe la donna.

Il dio Gahn la guardò per qualche secondo e poi, nella sua infinita carità, le divorò la testa e trasformò quello che era rimasto in pesce, riso e cipolle con cui i suoi discepoli apparecchiarono un gioioso pasto.

Un giorno, la testa del dio chiamo a sé l'uomo col cappello da cinese e gli disse: "io ho mostrato a te la mia luce, tu girerai il mondo e a tua volta mostrerai la luce agli altri uomini" e così dicendo sì guardo intorno ed esclamò "cazzo, una zanzara gigante!". Allora l'uomo col cappello da cinese capì, posò la torcia a manovella e parti per diffondere la saggezza del dio.

Era per la strada e senti la voce del dio che disse tonante: "io sono sempre sopra di te".
E l'uomo col cappello da cinese esclamò: "mi guardi dal cielo, dio Gahn!".
"No, sono nel tuo cappello" gli rispose la testa del dio Gahn "mi ci hai riposto prima di partire!".
E poi continuò: "vai e parla di me al prossimo".
E l'uomo col cappello da cinese indicò un uomo lì vicino e chiese: "a lui?".
"No, al prossimo" rispose il dio Gahn.

In quel mentre, due gendarmi fermarono l'uomo e gli domandarono: "cosa porti?".
"Porto il dio Gahn e la sua saggezza" e così dicendo loro si guardarono e subito decisero che era meglio fargli la perquisa. Così gli tolsero tutte le vesti compreso il cappello e le controllarono, ma non trovarono niente. Quindi gli infilarono un grande bastone nel deretano, ma non trovarono niente nemmeno lì.

Quando fu ripartito, l'uomo col cappello da cinese chiese alla testa del dio Gahn: "dio Gahn, come mai i gendarmi non ti hanno trovato nel cappello?".
"La saggezza non è per gli occhi di tutti" rispose il dio nella sua infinita grandezza.

L'uomo col cappello da cinese camminò ancora e dopo cento passi due soldati lo fermarono e gli domandarono: "cosa porti?".
"Porto il dio Gahn e la sua saggezza" e così dicendo anche loro si guardarono e subito decisero che era meglio fargli la perquisa. Così gli tolsero tutte le vesti compreso il cappello e le controllarono, ma non trovarono niente. Quindi anche loro gli infilarono un grande bastone nel deretano, ma non trovarono niente nemmeno lì.

Quando fu ripartito, un po' zoppicante, l'uomo col cappello da cinese chiese: "dio Gahn, anche loro non ti hanno visto nel cappello. Perché?".
E il dio Gahn, nella sua infinita gioiosità, rispose: "perché la saggezza non è per gli occhi di tutti".

L'uomo col cappello da cinese camminò ancora e dopo altri cento passi due doganieri lo fermarono e gli domandarono: "cosa porti?".
"Porto il dio Gahn e la sua saggezza" e così dicendo loro si guardarono e subito decisero che era meglio fargli la perquisa. Così gli tolsero tutte le vesti compreso il cappello e le controllarono, ma non trovarono niente. Quindi, mentre stavano per infilargli un grande bastone nel deretano, l'uomo col cappello da cinese suggerì: "controllate un po' bene lì, nel cappello da cinese!".

E così i doganieri controllarono bene bene e trovarono la testa del dio Gahn, ma ai loro occhi era una comune testa di serpente essiccata. E così lasciarono andare l'uomo, ma non prima di avergli infilato un grosso bastone nel deretano per punirlo di aver loro fatto perdere tanto tempo.

E, quando fu di nuovo in cammino, l'uomo chiese: "dio Gahn, quindi agli occhi degli stolti tu non appari?".
E il dio Gahn, nella sua infinita meravigliosità, rispose: "già".

E l'uomo col cappello da cinese si fermò e ci penso su un momento.

Poi sì sedette e continuò a pensare per molte ore.

Infine sì alzò e disse: "dio Gahn?".

"Sì?" rispose la testa.

"Ma vaffanculo, va!".


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