martedì 25 agosto 2009

Tira più una scuola di Malika che un carro di buoi

Spiego un po' meglio cosa sono andato a fare in Senegal, che magari qualcuno che mi legge non lo sa?
A parte che penso che mi leggano solo amici e parenti e loro dovrebbero già essere tutti sufficientemente indottrinati sulle mie attività di volontariato, ma se non siete nè miei amici nè miei parenti...
...
...
...
scusate ma c
ome siete finiti qui?

Ad ogni modo, buon (?) per voi che ormai ci siate, tenete gli occhi aperti verso il cielo pronti a scansare ippopotami cadenti (e in caso esprimete un desiderio), che vado ad erudirvi*.

Sono andato in Senegal con l'Associazione Renken.
Renken è una ONLUS di Torino, nata un paio d'anni fa con l'obiettivo primario di offrire possibilità di scolarizzazione ai bambini senegalesi, in particolare a quelli di Malika, vicino a Dakar.
Obiettivo primario mio è sempre stato quello di entrare nell'Associazione perchè pieno di belle volontarie e possibilmente, in un secondo momento, entrare nelle volontarie.
Purtroppo la vita è difficile e così mi sono dovuto limitare a portare a termine solo la prima parte del piano e poi a costruire una scuola materna ed elementare in Senegal con le mie nude mani.
Ok, la scuola non l'ho proprio costruita io, però ho dipinto alcuni soffitti, alcuni muri, alcune finestre, cambiato alcuni infissi ed aggiustato alcuni banchi.
Forse è persino più meritevole che entrare nelle volontarie.

Forse.

La vera verità è che la scuola materna ed elementare di Malika era in pessime condizioni: un edificio di un solo piano con aule sovraffollate e piuttosto mal in arnese.
Renken ha lanciato un meritevolissimo progetto di ristrutturazione ed ampliamento, completamente sostenuto con attività di fund-raising, cioè da voi con la vostra partecipazione ai nostri aperitivi, eventi, spettacoli, tornei, banchetti e dalle sempre vostre donazioni (e se tu - sì, proprio tu, non ti girare, dico a te - non hai partecipato in alcun modo, beh, sappi che hai mancato di far parte di una grande cosa!).

Così quest'estate, dopo che i muratori del luogo avevano tirato su il secondo piano dell'edificio, un meraviglioso e folto gruppo di persone partito da Torino si è ritrovato in Senegal per lavorare e farsi un culo quadro (perdonate il francesismo, ma dopo 20 giorni in un paese francofono ormai sono quasi madrelingua) a scrostare, intonacare, imbiancare, dipingere, schiodare, inchiodare ed imprecare.
Quest'ultima perchè non è che puoi lavorare senza mai darti una martellata sul dito o spruzzarti il colore negli occhi!
E il tutto - non va dimenticato MAI! - sempre con l'aiuto insostituibile dei volontari di Renken Senegal, delle persone stupende che se solo parlassero italiano invece che francese e wolof sarebbero perfette, perchè riuscirei persino a capire cosa mi dicono.
Un secondo di serietà per mandare a tutti loro un abbraccio enorme.

Ora Malika ha una bellissima scuola a due piani, completamente ristrutturata, ridipinta, pulita, con dei sorridenti loghi Renken dipinti sulle balconate e delle strane bestie dipinte sul muro principale.
Bestie dipinte dai volontari!
Ne andiamo tutti molto orgogliosi: sul lato sinistro fa mostra di sè la famigerata capra bombarola, che porta uno zaino pericolosamente simile ad una cartuccera di dinamite, sotto lo sguardo maligno di una scimmia indemoniata; sul lato destro la cavallaffa, animale mitologico col corpo da cavallo e la testa da giraffa.
Rammarico è che non ci fosse più spazio per dipingere l'elegante, elefante che indossa una marsina** gigantesca.
Siamo tuttavia in trattativa con la Airbus, che pare abbia ancora spazio sulla carlinga di un A380 a due piani.


* una persona sostiene che io utilizzi termini che ormai sente solo più da sua nonna. Non so se sua nonna abbia mai erudito qualcuno, ma spero di sì perchè è cosa molto graziosa.

** ritengo che la nonna sappia anche che cos'è una marsina.

1 commento:

  1. Avevo deciso di seguire il tuo blog, che visto il titolo mi era parso simpatico e divertente.
    Poi ho letto questo post e mi hai fatto venire malinconia. Quindi non ti leggo più.
    Scherzo. Bel post, complimenti per il lavoro, non vedo l'ora di vedere le foto.
    Ciao, Ema

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