venerdì 2 luglio 2010

Flashback


*Dissolvenza*

Era il loro primo giorno di snowboard. Il sole splendeva ed era una bellissima giornata.
Nei campi i fiori garrivano al sole, le cicorie sbocciavano, le api trangugiavano polline e ne cagavano nettare, che poi voi vi spalmate sulle fette biscottate la mattina.
Tutto era felicità: i bambini che correvano scalzi e giulivi tra i girasoli; i vignai che pestavano l'uva nei tini; le mamme che prendevano il sole sulla spiaggia; i surfisti che lottavano a mani nude con gli squali; le foche che venivano divorate dalle orche; e il piccolo mugnaio bianco che preparava i tegolini per la sua Clementina.
Insomma, una normale giornata primaverile a Cervinia.

I due ragazzi, gioiosi e fiduciosi nel futuro come due deficienti, si avvicinavano al noleggio sci, tronfi nei loro begli abiti da sciatori cuciti durante i freddi giorni invernali con le proprie manine amorose dalle loro adorate nonne.
Sorridenti e luminosi, entrano nel noleggio.
"Vorremmo affittare degli snowboard" dice il bambino Pulizio.
"Ci sapete già andare?" chiede iracondo il giapponese.
...
...
...
Ma che ci fa un giapponese in un noleggio sci a Cervinia?!?
Boh, non ci è dato saperlo.

Qualcuno sostiene che durante la Seconda Guerra Mondiale suo padre fosse distaccato sul ghiacciaio. Visse lì per 30 anni, senza sapere che la guerra era finita, cibandosi di bacche (nel senso di bacchette per sciare) e di ciò che la risacca gli portava: uno scarpone ogni tanto, il guanto perso da qualche sbadato sciatore sulla seggiovia, qualche incauto orso polare spintosi troppo a sud.
Pare che sia stato ritrovato da un gruppo di quattro alpinisti di frodo, due dei quali persero la vita prima che lui capisse che non si trattava degli Alleati venuti a conquistare il suo igloo.
La sua progenie tutt'ora vive e lavora nella zona, dove, con modi estremamente urbani, incoraggia gli incauti sciatori alle prime armi a fare harakiri prima che sia troppo tardi.

Comunque, il simpatico figlio dell'imperatore Hirohito (non vogliamo fare illazioni sul lavoro di sua madre) ci convinse con modi garbati a non arrischiarci a snowboardare senza l'aiuto di un maestro. Nonostante le mie fiere resistenze, la seconda volta che insultò noi, i nostri padri, le loro madri, i loro parenti vivi e morti e tutti i Santi del calendario fui costretto a cedere e fare come diceva lui.
Affittammo quindi il maestro, ma si sa che il perfido muso giallo una ne fa e cento ne pensa.
Per somma cattiveria, oltra ad averci fatto spendere tutti i soldi della merenda per il maestro di tavola, aveva dato a Pulizio i temibili attacchi ad autoconsunzione: ogni 15 secondi si staccava un pezzo!

Così, essendo il noleggio a circa sei giorni di cammino svelto dalle piste, per non perdere le due ore pagate col maestro, Pulizio fu costretto ad andare tutto il giorno con gli attacchi tenuti insieme dalle caccole di naso e dal grasso pressato della salsiccia calabrese (e per fortuna che non esce mai senza).

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