mercoledì 25 agosto 2010

Ricorsi (2)


DOMENICA, 08 AGOSTO 2010
Ci svegliamo la mattina morti di caldo perchè dell'ombra non c'è nemmeno l'ombra e andiamo subito al mare.
La spiaggia del campeggio non è bellissima, in compenso il mare lo è e si tocca sempre, così per gli squali è più difficile attaccarci.

E' invece stato assai facile attaccarci per le api: appena alzati ne abbiamo ben tre sulla porta della tenda e Mostro non vuole uscire perchè l'unica cosa di cui ha paura al mondo sono le api.
Esco io dal retro e da solo circondo le malefiche bestie feroci facendole scappare ad alucce levate.
Il campeggio tutto applaude al mio coraggio.
Eroe!

Alle 13 ricarichiamo armi e bagagli in macchina e partiamo in direzione Algajola.
Bellina, eh, ma non c'è niente a parte una panetteria (boulangerie) in cui compro un'ottima baguette ai cereali e una gelateria.
La gelateria ci sembra carissima, ma scopriremo poi che i prezzi sono più o meno standard: un gelato da una palla tre euro, due palle quattro euro, tre palle un rene, quattro palle un rene e una palla e cinque palle un rene e due palle di pelle di pollo fatte da Apelle figlio d'Apollo.
Salutiamo calorosamente Algajola e puntiamo fino a Calvi per trovare un campeggio in fretta, così da montare la tenda di giorno. Se ci scappa, addirittura dritta.
I camping più vicini alla città sono tutti pieni, quindi allontanandoci a cerchi concentrici prima ci viene un qual certo senso di nausea, ma poi troviamo il campeggio Paradella sulla strada dell'aeroporto, con un sacco di posto e ombra a volontà sotto le ali dei Boeing.

Ci impadroniamo di una bella piazzola in cui mettiamo anche il tavolo, le sedie, il divano, il mobile bar, l'armadio a doppia anta, la ribaltina Luigi XVI, Saccottina e un filo per stendere così ben teso che quando ci mettiamo la roba ad asciugare viene fuori la Sonata 1 per viola e violino di Bach.

In previsione dell'arrivo del buio facciamo un salto a Calvi alla ricerca di una torcia, dato che quella portata da Mostro non funziona. Forse perchè ne ha divorato la parte posteriore con le zanne.
Non troviamo la luce, in compenso ci viene l'illuminazione davanti alla gastronomia Annie Traiteur e compriamo un ottimo salame e una splendida torta di melanzane.

Compriamo anche un frisbee e un pallone (ma non in gastronomia, da un'altra parte) che ci serviranno per giocare alle foche in mare mentre cantiamo "C'era una foca di nome Fuca".

Torniamo in tenda in tempo per prepararci una gustosa pasta ai funghi e ricotta con uno dei sughi pronti Barilla - che anche quando c'è scritto "sugo al linoleum e panna cotta" hanno comunque sempre lo stesso sapore - contornata dall'avanzo di salame e pane ai cereali e alla bell'ora delle 21:30 siamo già sul materassino a dormire.

Saranno 11 ore di sonno filate. Quando sono a casa per totalizzare 11 ore di sonno mi ci vogliono almeno tre nottate.

Certo che se non perdessi tempo su 'sta minchia di blog mi corichirei in orari più consoni.


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