martedì 31 agosto 2010

Percorsi (3)


LUNEDI', 09 AGOSTO 2010
Ci si sveglia e si va a fare un giro a Calvi, fermandoci lungo la strada al supermercato Casino che infatti, come dice anche il sito, è proprio un supercasino.
Acquisto di prodotti di primaria importanza: Nutella e croissant molto burrosi.
Metà dei croissant, purtroppo, resta in macchina sotto forma di briciole, perchè Mostro non è capace ad imboccare uno che guida.

Arriviamo in perfetto ritardo sul programma che abbiamo stilato il giorno prima a Pointe de la Revellata, un promontorio che dovrebbe ospitare una bella spiaggia.
Lasciamo Saccottina in cima alla strada in ossequio al cartello che vieta alle auto di proseguire e, mentre ci sfilano davanti con sfacciato menefreghismo altre auto, SUV, jeep, moto, pullman, TIR, carri armati, muletti e betoniere, scendiamo a piedi per la ripida strada, sotto il sole delle 13, e poi per un sentiero attraverso il deserto del Gobi.

Giunti in fondo, la spiaggia è una fregatura: piccola, piena di gente, il mare è sì bello e calmo ma ci sono un sacco di barche ad appena pochi metri dalla riva alle quali, peraltro, si arriva praticamente a piedi dato che si tocca da qui fino a più o meno la costa della Francia.

Restiamo solo un'oretta, poi decidiamo che basta, anche perchè il pallone e il frisbee li abbiamo dimenticati in macchina e su questa spiaggia se non hai un pallone o un frisbee o un cabinato di 13 metri non sei nessuno.
Anche il cabinato di 13 metri ce lo siamo dimenticato in macchina, quindi è proprio il caso di schiodare.

Risaliamo il sentiero e la strada ripida che in salita è dannatamente molto più ripida, tenendoci su cantando Aleleciketonga.
Siamo assolutamente convinti che battendo la costa verso sud troveremo qualche altra bella spiaggia meno trafficata, quindi inforchiamo Saccottina e ripartiamo.
La strada (la D81) è stretta e vanta una meravigliosa vista panoramica sulla morte rappresentata dal precipizio che la costeggia. Mostro è un po' agitata, perchè l'unica cosa al mondo di cui ha paura sono le strade costeggiate dai precipizi.
Ma Mastro Traiettoria, che è un altro dei miei soprannomi, guida con perizia e micidiale precisione e ci porta sani e salvi ad un spiaggia vicino ad un paesello sfigato (che dovrebbe essere Argentella).
Parcheggiare qui è un po' complesso, ma dopo qualche trigo lascio Saccottina molto ben sistemata sulla strada della morte, in mezzo alla carreggiata contromano dietro una curva.

La spiaggia è di ciottoli, il mare mosso e leggermente sporco, ma almeno c'è pochissima gente.
Ci dedichiamo subito ad una delle attività più importanti della vacanza: il pranzo. Ci smezziamo una baguette farcita con il salame rimasto ed un ottimo formaggio di capra alle erbe.
Devo dire che non è stato niente facile trovare una capra fumata, ma poi un tizio conosceva un tizio che conosceva un tale che un suo amico aveva un'amico che conosceva questa capra che forse poteva trovarci una sua amica su un crinale lì vicino che non è che fosse proprio una tossica ma ogni tanto un tiro se lo faceva e così eravamo riusciti ad ottenere questo buon formaggio.

Un po' di bagno, un po' di palla e frisbee, un po' di nanna, si ritorna al campeggio stanchi per questo essere così superattivi.
Cena a Calvi presso un ristorante consigliato dalla guida Routard: U Fornu.
36€ spesi per i due menu più 13€ per tre birre Pietra da 25cl.!
La Pietra è una birra alla castagna molto buona, ma se ordinata al ristorante molto cara. Anche il cibo era buono, ma le porzioni troppo piccole e troppo care. Forse l'errore è stato ordinare il menù turistico, o forse è stato venire in questo ristorante.
Da valutare.

I nostri vicini di tavolo sono una coppia mezza italiana: lei romana, lui di Berlino trapiantato a Roma. Scopriamo che lei ha la passione delle scarpe in campeggio proprio come Mostro.
Mostro, però, è giustificabile per essersi portata otto paia di scarpe per quindici giorni, avendo tre paia di zampe.
La romana invece era apparentemente antropomorfa e difatti, da dopo una prima esperienza in campeggio sommerso dai sandali, il suo berlinese ha sempre optato per le vacanze in hotel.

Dopo cena piccolo gelato monopalla da 2€, buono ma troppo caro (déjà-vu) e infine ritorno in tenda. Durante il tragitto, in un impeto di romanticheria, accosto Saccottina e ci fermiamo a guardare le stelle lungo una strada buia. Mostro mi indica la direzione in cui si trova il suo pianeta e poi divora un cinghiale che passa di lì per caso.
Ah, l'amour!

3 commenti:

  1. Che bei ricordi la Corsica...

    ...i ristoranti troppo cari...

    ..sono troppo cari anche i ristoranti che la routard segnala come economici..

    ..la birra Petra, troppo cara anche quella al ristorante...

    ....le strade della morte, col guard rail composto da pietre acuminate pronte a impalare i motociclisti...

    ..la sera che noi ci siamo fermati a guardare le stelle, dopo pochi minuti siamo stati raggiunti da versi orrendi dal sottobosco (alloggiavamo in centro isola, nel pieno delle foreste zeppe di maiali selvatici e diosolosacosa) e siamo fuggiti.

    Nostalgia!

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  2. Pfff... Troppo ad Ovest, non fa per me.

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  3. Io viaggio pochissimo. Questo posto non lo conoscevi.

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

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