giovedì 24 marzo 2011

Finestra sulla fine


Sul fatto che il mondo stia per finire, credo ormai non ci sia più nulla da aggiungere.
Ci sono stati, nel corso dei millenni di storia umana, alcuni sventati che hanno gridato "Al lupo! Al lupo!" e finora quasi nessuno ha azzeccato la previsione della fine del mondo.
Ad esempio, c'è stato tutto un movimento di millenaristi che temevano che l'avvento dell'anno 1000 avrebbe portato morte e distruzione.
Se vogliamo, non avevano nemmeno tutti i torti: di quei millenaristi lì, ad oggi, non ne risulta sopravvissuto neanche uno.

Ci sono poi stati quelli che allo scattare dell'anno 2000 già vedevano morte e distruzione portati dal Millennium Bug. Modestamente ero uno di quelli e la notte del capodanno più importante di tutta la mia vita (chè di vedere il capodanno di un millennio quante volte può capitarti? Una, via! Conosco solo pochissime persone che ne hanno visti due e decisamente non hanno una bella cera), dicevo, la notte del capodanno più importante di tutta la mia vita l'ho passata in solitudine in un minuscolo paese in cima ai Pirenei, dove nessuno dei terribili eventi causati dal bug avrebbe potuto colpirmi (blocco delle centrali elettriche, esplosioni delle centrali nucleari, caduta degli aerei, rivolta delle macchine, resti sbagliati dai registratori di cassa, errori critici di Windows e tutto l'orrendo corollario che ben conosciamo).

Sfiga volle che il mondo non finisse nemmeno all'inizio del 2000 e così buttai semplicemente al vento l'occasione per una sbronza colossale.

Ma c'è un ma.
E c'è anche un ya.
Cioè ci sono i Maya.

L'allegra civiltà precolombiana dei Maya fiorì nel Centro America, nella zona che oggi va dal sud del Messico all'Honduras e El Salvador, si estende nell'attuale Guatemala, tocca Belize, fajitas, tortillas e Viva Zapata.
Quella Maya è l'unica popolazione precolombiana ad aver lasciato iscrizioni. Tutti gli altri precolombiani erano seguaci della partecipazione libera, senza bisogno d'iscriversi.

La scrittura Maya era logosillabica, che significa che ogni simbolo poteva sia rappresentare una parola o comunque avere un significato a sé stante, sia indicare foneticamente una sillaba, sia un disegnino tanto per passare il tempo, sia uno sbafo del cuneo dell'incisore, sia una stropicciatura della stele.
La scrittura Maya era una merda, insomma.

Ma tanto erano mongoloidi nello scrivere, tanto i Maya erano ingegnosi nell'astronomia e nella misurazione del tempo: i loro sacerdoti-astronomi predissero le eclissi lunari con gran precisione, stabilirono con accuratezza il corso dei pianeti e inventarono i calendari con le donne nude.

Pensate che la loro cronologia partiva da un punto fisso del passato, proprio come il calendario cristiano parte dalla nascita di Gesù, il greco dai primi giochi olimpici, il romano dalla fondazione di Roma e il cinese dall'apertura del primo ristorante.

E' stupefacente pensare come un popolo così troglodita come i Maya avesse sviluppato il concetto di far iniziare le cose non già da un momento a cazzo di cane in mezzo a tutto e che cambiava continuamente, ma addirittura da un momento fisso preciso.
Più ci rifletto e più trasecolo.

Ad ogni modo, i Maya hanno anche predetto la fine del mondo, che secondo la profezia avverrà il 21 dicembre 2012, dalle ore 16.00 alle 16.30, intervallo di un quarto d'ora, poi di nuovo dalle 16.45 alle 17.30 circa.

Molti danno credito a questa teoria così ben circoscritta, anche se il fatto che la progressione dei numeri Maya sia 0, 1, 2, 3, 5, 6, 12, 15, 20 possa suscitare più di qualche dubbio sulla precisione dei loro calcoli.

Sia come sia, un sacco di sbandati - ai quali ho la tentazione di aggregarmi - sono alla folle ricerca di un luogo in cui scampare al disastro.
E caso vuole che proprio il paesino in cui mi ritirai monasticamente per salvarmi dal Millennium Bug sia, oggi, al centro di un uragano di notorietà: Bugarach, il buco del culo del mondo, è indicato da molti esperti su internet come il luogo eletto per sfuggire all'armageddon e il sindaco è preoccupato dall'assalto di invasati e dall'aumento degli affitti.

Diverse leggende si attorcigliano intorna a quest'area geografica, a partire dai Templari, passando per l'Arca dell'Alleanza, le missioni dei nazisti, gli avvistamenti alieni e il fantasma di Michael Jackson.
La teoria più accreditata è quella secondo cui nelle grotte dentro la montagna si troverebbero delle basi aliene che rendono Bugarach il luogo più sicuro al mondo: i marziani, nel mentre che ci distruggeranno, non saranno mica così cialtroni da bombardarsi le basi da soli!

Fantasie di malati di mente? Può darsi, ma forse un fondo di verità c'è, perchè il borgo di Bugarach si trova a poca distanza da...
...Rennes-le-Chateau!




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