domenica 1 agosto 2010

L'arte della contrattazione


Questo post sarebbe dovuto essere pubblicato sul blog il giorno 20/07/10, ma per problemi tecnici non lo è stato.
I problemi tecnici consistono nel fatto che mi ero dimenticato di abilitare la pubblicazione tramite email quindi, sostanzialmente, il problema tecnico sono io.
Recupero stasera, dal pc di casa mia.
Purtroppo senza il sottofondo dell'oceano.


Sono a Malika, vicino a Dakar (Senegal) con l'Associazione Renken Onlus.
È la seconda volta che vengo qui e della prima ho già parlato su questo blog l'anno scorso, quando ho raccontato di come è nata una nuova religione (con relativi precetti) e dei lavori che abbiamo fatto alla scuola del quartiere.

Quest'estate abbiamo altri lavori da fare.
Tra i tanti, già che siam qui, proviamo anche a lavorare su noi stessi.
Stamattina alle 7 avevo appuntamento con Isma, uno dei nostri volontari locali, per andare a correre sulla spiaggia. Inizialmente lui voleva correre sette chilometri, ma gli ho detto che un'ora di corsa per me era un po' troppo e siamo scesi a cinque.
Però ho un po' male alla caviglia, quindi siamo calati a quattro, ma meglio ancora tre che è il numero perfetto, ma allora facciamo due che a 'sto punto perché non iniziare con più calma?
Isma mi ha detto che almeno mezz'ora dovevamo correre, altrimenti non serve a niente.
"Venti minuti", ho rilanciato io, che mi han sempre insegnato che qui in Africa bisogna contrattare.
Da 7 km a 2 km era già una bella vittoria, ma si sa che l'uomo è ingordo e vuole sempre di più (di meno, in questo specifico caso).
Purtroppo il mio aguzzino è stato inflessibile e siamo rimasti a mezz'ora.
Va bene, ho detto, io.

E così alle 7 in punto ci siam svegliati, siamo usciti, abbiamo tolto le scarpe e ci siamo lanciati in una folle corsa sulla lunga spiaggia senegalese.
Tutto ciò circa quindici minuti fa.

Da allora ho avuto il tempo di tornare, fare una doccia e scrivere questo post.
Però dai, cinque minuti di corsa sulla spiaggia, considerando che l'unica forma che tengo per tutto il resto dell'anno è quella rotonda, non è così male!

Nota:
Ma quanto accidenti è faticoso correre sulla sabbia?
Non voglio esagerare, ma 100 mt così equivalgono ad almeno 300 mt sulla strada.
Controvento.
In salita.
Con un carro legato alla schiena.
E dei buoi che tirano in senso opposto.

E badate che non voglio esagerare.

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