domenica 20 dicembre 2009

La parabola del grasso odioso e del caro ragazzo


Ieri ho detto che, in futuro, vi avrei parlato di P.R., il Poderoso Roncolatore, il Divoratore di Mondi, il Bisonte Infuriato, la Falce della Morte, il Facinoroso di Torino, il Sapone di Marsiglia.
Quel futuro è oggi.

Tempo fa giocai col suddetto mostro una partita ad un gioco che si chiama Ra. Trovate maggiori informazioni su Ra a questo link, per ora vi basti sapere che si tratta di un gioco di aste in cui, in ogni round, avete in mano tre tessere "sole" ciascuna con un valore compreso fra 1 (il minimo) e 13 (il massimo). Chi in ogni asta punta il sole di valore più alto si conquista il piatto, composto da altre tessere che permettono di guadagnare punti vittoria.

Qui sotto vi riporto papale papale come si svolse quell'infausto episodio e ciò vi consentirà di comprendere di che razza di bieco personaggio stiamo parlando.

La parabola del grasso odioso e del caro ragazzo
Vorrei solo raccontarvi una storia.
Una storia educativa, i cui protagonisti sono un ragazzo umile e modesto e un grasso bisonte iracondo e tronfio.

Il ragazzo umile e il grasso bisonte erano seduti ad un tavolino e giocavano a Ra. Il ragazzo umile aveva questi tre soli: 12, 1 e 13.
Un altro dei giocatori al tavolo (che chiameremo con un nome di fantasia: Manuel), famoso per avere delle mani particolarmente fucilate, estraeva dal sacchetto una tessera Ra ad ogni giro.

Sull'asta in corso, il ragazzo umile decise di passare, quando avrebbe facilmente potuto scambiare il suo 1 con un faraone e un sole di valore più alto. Il bisonte ingrifato subito esplose acido: "AH AH AH! Hai proprio sbagliato! Non sai proprio giocare! Sei un mediocre! Sei un idiota! Tua madre sta in vetrina ad Amsterdam! AH AH AH!" e mentre così diceva girava sulla schiena una rarissima tartaruga delle Galapagos.
"Suvvia, stiamo solo giocando. Non è il caso di indurirsi così", rispose spandendo amore il ragazzo umile. "Non ho voluto prendere perchè ho grandi progetti per questo 1: anche se sembra un numero senza speranza, sono certo che saprà rialzarsi dalla sua condizione disagiata e dimostrare che con la forza di volontà e l'onestà si può raggiungere qualunque obiettivo".
"Ma sei proprio un poveretto!" incalzava il bestione arrabbiato schiacciando sotto il tacco le dita di un bambino povero. "Cosa pensi di poterci fare con un 1?".
"Abbi fiducia, so quello che sto facendo"
tentava di conciliare il santo.
"Ma se non sai nemmeno chi è tuo padre!" si spanciava il malvagio demonio appena prima di ammazzare un cucciolo di foca a bastonate.
"Ti prego di lasciarmi giocare come credo. Se sbaglierò mi assumerò le mie responsabilità ma continuerò comunque a volerti bene", rispondeva il bravo giovane con un sorriso.
"Ma va******o va!" sbraitava Satana firmando l'ordine di bombardare un villaggio di indios che si oppone alla costruzione di un parcheggio multipiano in mezzo alla foresta amazzonica.

Continuò quindi la partita e dopo poche pescate il nostro buon samaritano invocava con estremo e devoto rispetto la potenza divina di Ra, fra gli scherni dell'odioso mostro che intanto spingeva un pullman di bambini in gita scolastica giù per una rupe.
E a dimostrazione che la deplorevole disumanità del losco figuro non poteva che essere punita, nessuno partecipò all'asta, volente o nolente, e il meraviglioso e umile ragazzo riuscì così a scambiare il suo 1 con un ben più ricco piatto, che subito corse a donare in beneficienza ottenendo punti vittoria sì, ma per la sua anima.

Cosa abbiamo voluto insegnare con questa storia? Che il collerico pelato bisonte, convinto di sapere tutto, era in realtà niente più di un cieco, incapace di vedere la bellezza di una giocata forse rischiosa ma che ha in sè forza, amore e buoni valori. Perchè se non si gioca col cuore non si va da nessuna parte.

E per concludere questo racconto, sperando che ne traiate un'importante lezione di vita, lasciamo due parole di riconciliazione affinchè non restino dolorosi strascichi a questa vicenda:
P.R., suuuuuca!!!

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