mercoledì 19 maggio 2010

Incipit


Quel giorno Peristalsi cammionava per le vie di Rinverdita senza pensare a quello che stava facendo.
Quello che non si aspettava era che di lì a breve sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita. E lui sarebbe diventato il primo nano di fosso a entrare a far parte del glorioso ordine dei cavalieri di Solamnia.
Ma lui non lo sapeva...


Ma prima di spiegare cosa gli successe, è bene fare una precisazione sul significato del termine "cammionava".
Ingenui lettori, so bene che pensavate fosse un errore di stampa. Ebbene, non è così.
E' invece, probabilmente, l'unica cosa giusta che è stata detta fino adesso.
Peristalsi cammionava. Non camminava, passeggiava, saltellava, ciondolava, procedeva o scaccolava.
No.
Beh sì, si scaccolava, questo è vero.
Ma suvvia, signori delle giuria, chi non si è mai scaccolato almeno una volta nella vita?
Non c'è nulla di male, soprattutto se lo si fa per necessità, e non solo per puro divertimento o amore dell'avventura.
E quella di Peristalsi era sicuramente una necessità, dato che scaccolarsi e gettarsene il prodotto alle spalle era l'unico modo che aveva per ritrovare la via di casa.
Cosa che valeva per qualunque altro nano di fosso, peraltro. Le città dei nani di fosso tendevano a trasformarsi assai rapidamente e perdersi era facile. In dieci minuti, interi quartieri potevano scomparire ed essere riedificati altrove. Beh...riscavati altrove.
Tuttavia non siamo qui per un trattato sulle caccole di nano, e difatti per le cose interessanti non c'è mai tempo.
Siamo qui per un barboso racconto sulle barbose vicissitudini di un barboso nano di fosso che sarebbe diventato un barboso cavaliere di un glorioso e barboso ordine.

Le caccole ora vi sembrano una splendida utopia, confessatelo.
Ma no.
Per le caccole ci sarà tempo un'altra volta.

Ora torniamo alla spiegazione di "cammionava".
Dovete sapere che i nani di fosso avevano una spiccatissima genialità e attitudine per la meccanica.
Queste incredibili capacità trovavano applicazione principalmente nell'inventare nuovi e altrettanto incredibili modi di scaccolarsi.
Ma alle volte -piuttosto raramente in verità, giacchè le narici di un nano di fosso offrono molti più spunti di quanti ne possiate immaginare- alle volte, dicevamo, questa genialità e questa attitudine si manifestavano nel creare degli oggetti. O dei mezzi di trasporto.
E il cammion era uno di questi oggetti. O mezzi di trasporto.
Non sono certo.
E' difficile decifrare le invenzioni dei nani di fosso.
Ma il cammion doveva proprio essere un mezzo di trasporto, perchè Peristalsi lo utilizzava per spostarsi.
Ad un occhio poco esperto di queste cose, il cammion poteva sembrare una scatola metallica figlia dell'inferno, visti il rumore e il fumo che diffondeva tutto intorno.
Invece, ve lo dico io, che ho chiaramente un occhio molto più attento del vostro, non era altro che un asse di legno con due ruote sotto.
Nemmeno tanto rumoroso, a dirla tutta.
In quanto al fumo poi, non so proprio dove lo abbiate visto.
L'unico fumo presente era la polvere che si alzava ogni qualvolta Peristalsi cadeva dal cammion. Il che succedeva circa ogni 35 centimetri.
Certamente meglio di quando aveva inventato l'aerreopiano, un asse di legno con una sola ruota sotto, sul quale non era mai riuscito a stare in equilibrio nemmeno un decimo di secondo.
Il rodeo più breve del mondo.
Ma sebbene le sue invenzioni finora non avessero ripagato il tempo impiegato per studiarle, tempo che avrebbe potuto utilizzare assai più saggiamente e con più degni risultati per una grande opera di scaccolamento, Peristalsi non era tipo da perdersi d'animo.
Era invece tipo da sedersi sul bordo di un dirupo e, piangendo, scagliare nel vuoto le sue invenzioni.
E in effetti fece proprio così. E il cammion finì la sua breve esistenza sul fondo del suo burrone di fiducia, ma non solo. Finì la sua esistenza anche sulla testa di un cavaliere del glorioso ordine di Solamnia.
Curioso, vero, il coincidere di questi due luoghi? Il fatto è che la testa del cavaliere si trovava proprio in fondo al burrone.
Anche il corpo del cavaliere si trovava sul fondo del burrone, notate bene, e oltretutto si trovava attaccato alla testa.
Insomma, sul fondo del burrone c'era un cavaliere, via! E il cavaliere si era beccato sulla testa il cammion.
Ora è chiaro? Riuscite a vedere la scena?
O il fumo prodotto dal cammion vi nasconde la visuale?
HAR HAR HAR!
Comunque, mettiamo da parte i vostri problemi oculistici e torniamo al cavaliere.
Peristalsi, che da bravo nano di fosso non avrebbe mai fatto del male ad una mosca, vedendo il suo ritrovato scientifico frantumarsi sulla cervice di quel pover'uomo, si gettò preoccupato dal ciglio del burrone senza pensare un secondo ai danni che la cosa avrebbe potuto procurargli.
E Peristalsi, che da bravo nano di fosso non era stupido, sebbene il genuino piacere che provava nello scaccolarsi potesse far pensare il contrario, non si procurò effettivamente alcun danno, perchè soffrendo di vertigini si premurava ogni volta di gettare la sua robaccia sul fondo del burrone meno profondo della terra.
Che poi non era nemmeno un burrone, diciamocelo.
Era un buco.
Che Peristalsi aveva scavato nel bel mezzo di un sentiero che, secondo lui, nessuno usava.

"Santissima sia la città di Rinverdita! Che ci fate sul fondo del mio burrone, signore?" chiese il nano mentre aiutava il cavaliere a rialzarsi da terra.
"E' pericoloso. Potrebbero cadervi in testa delle cose!".
"Sì, me ne accorsi", rispose il cavaliere, leggermente intontito. "Stessi in procinto di uscire da cotesto buco che qualche idiota scavabbe nel mezzo del sentiero, quando un dolore mi colse, proprio qui, in sulla capa. Foste voi lo lanciatore e la causa di cotal bozzo sul cranio?".
Peristalsi era allibito.
"Voi siete un cavaliere!", esclamò entusiasta. "Lo capisco perchè non vi capisco!".
"Orbene, lo avreste potuto arguire in vero dalla spada, dallo scudo et armatura che mi reco appresso, nonchè dallo stemma di Solamnia sulle mie vestimenta o dallo cavallo da guerra che mi attende brucando al di fuori di questo pozzo, ma comunque, ebbene sì, son'io uno cavaliere! Ehm...caro amico, scusatemi l'impudenza, ma vi spunta uno scaccoletto dalla narice...".

Continua...?

3 commenti:

  1. Claudia la Cameriera19 maggio 2010 alle ore 13:43

    Continua...?

    Certo che continua! Sono anni che aspetto di sapere come continua!

    Io c'ero, eh! :)

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  2. Ecco, lasci una cosa appesa per quella decina d'anni e subito i lettori accaniti ti mettono pressione!
    Dura, la vita di noi blogger...

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  3. Claudia la Cameriera20 maggio 2010 alle ore 10:13

    Guarda, di come finiscono le Cronache del ghiaccio e del fuoco non mi importa un fico secco.

    Ma VOGLIO sapere come finisce la storia di Peristalsi!

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