giovedì 20 maggio 2010

Sono sempre i vibuti, quelli che se ne vanno


Il Maestro Vibuti è in partenza per la Polonia.
Va a partecipare ad un progetto, fare delle cose, aiutare gente, conoscere nuovi amici, fornire il suo insostituibile apporto nello sviluppo psico-socio-culturale dei disabili e dei bambini svantaggiati.
Però i bambini non erano svantaggiati prima che arrivasse lui. Lui crea il bisogno di se stesso. E' come il boyscout che sparge il sapone sulla strada per poi aiutare i vecchietti a rialzarsi da terra. Va da persone normali e le rimbomba di bubbole finchè non pensano di aver bisogno di un aiuto. E a quel punto, già che lui è lì...

Il Maestro Vibuti è il più grande esempio vivente del melting pot di mercanti, santoni, venditori di organi e farisei che ci propina il mondo moderno.
Con lui, il confine tra vero e falso si fa molto aleatorio: generalmente nei suoi racconti è difficile distinguere quali siano cose semplicemente inventate e quali invece siano delle immani cazzate. Sfrondati questi due elementi, dei suoi discorsi resta soltanto "Ciao, sono il Maestro Vibuti".
Dopo questa frase iniziale, infatti, attacca a dipingerti una realtà inesistente gettandoti sabbia negli occhi e mentre tu sei troppo occupato a cercare di tirare le fila di quanto ti stia propinando lui ti è già sottopelle e se gli piaci abbastanza è anche già nelle tue mutande.
Grandioso, il Maestro Vibuti.

In Polonia andrà a seguire un progetto del quale mi ha approfonditamente reso edotto.
Le sue incredibili competenze - che spaziano dalla stampigliatura di documenti falsi all'installazione di insegne di supermercati equi e solidali transitando per il trasporto di scimmie sugli aerei di linea e la preparazione del gelato della più corretta consistenza - saranno messe a disposizione di una cooperativa che si occupa di bambini sordomuti di ogni latitudine purchè dispari applicando loro la pet therapy in un delfinario, per cui alla fine i bambini parleranno con ticchettii della lingua, metteranno in fuga gli squali e salteranno nel cerchio di fuoco e quando sapran fare cotanta maraviglia saranno considerati non più disagiati e cacciati dalla cooperativa, ma tutto ciò senza uccidere nemmeno un tonno che si sa che è la specie più a rischio nella caccia del delfino, dopo il delfino e il bambino sordomuto che si crede un delfino.

Il progetto può sembrare una cialtronata, ma il Maestro Vibuti è fiducioso perchè, quando è stato a Milano nel garage-ufficio del rastamanno che glielo proponeva, ha riconosciuto in costui spiccate capacità sociali, dimostrate pragmaticamente facendosi prestare due euro da una battona di sua fiducia per pagarsi la porchetta dal panozzaro, che aveva finito i soldi comprandosi la bamba.
E come fai a non avere fiducia in una persona così?

Per tirare le somme, disgrazia vuole che il Maestro Vibuti abbandoni i nostri lidi per circa tre mesi andando così a negarci le perle che fin qui ci ha ammannito quasi quotidianamente.
Ultima in ordine di tempo, gettata come diamante ad un troglodita a noi suoi discepoli riuniti intorno ad un tavolo per l'ultima cena, questa: "amici, voi non conoscete MaCoiCazzi!".
E alla nostra incredulità, rispondeva con cipiglio superiore: "c'è il DVD. Cercatelo...".

E io l'ho cercato, Maestro, come hai detto tu. E ho scoperto che non è uno solo, ma esiste addirittura una trilogia di Cazzi.
Ancora una volta mi hai illuminato e per sempre te ne sarò riconoscente...

MaCoiCazzi:



4 commenti:

  1. Claudia la Cameriera20 maggio 2010 alle ore 10:01

    Ma come, non conoscevi la trilogia di cazzi? Dove lavoro io è uno degli argomenti più discussi (tru stori: "cooianiscazzi" è l'imprecazione con cui si saluta qualsiasi malfunzionamento).

    Esiste anche il quarto capitolo: Estiqatsi. O forse mi confondo con un programma radiofonico.

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  2. Ammetto con vergogna la mia ignoranza sulla trilogia. Per fortuna ho avuto modo di redimermi!

    Comunque il Grande Capo Estiqaatsi è un buonissimo amico del Maesto Vibuti. Sai, tra guru si capiscono... ;-)

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  3. Lunga vita al Maestro Vibuti che si reca nella Terra Promessa Polacca!

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  4. E'fantstica la descrizione. All'apparenza potrebbe sembrare un racconto in gran parte di fantasia, ma in realtà di inventato c'è solo il nome d'arte del Grande Maestro. Che fortuna si sia incarnato nel nostro tempo, avere il privilegio di poter stare accanto ad un così grande uomo dei giorni nostri. In futuro dai suoi discepoli verranno scritti dei libri che si tramanderanno nel tempo. Si chiederanno le generazioni a venire dove finisca il mito e inizi la storia. Tu Miki già illuminato non hai potuto fare a meno di cominciare a narrarne le gesta....tutti i grandi profeti sono partiti così del resto. Ci sarà la nascita di una nuova religione? Immagino da ora quali possano esserne i dogmi e i principi....

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