mercoledì 7 ottobre 2009

Call center col cacchio


Secondo una recente statistica le categorie che, sollecitate telefonicamente dal bravo operatore di call center, accettano di acquistare con maggior frequenza prodotti e/o servizi, sono le seguenti:

a) Malati terminali in centri di cura e/o ospedali
b) Persone con problemi di udito e/o sordomuti
c) Minori di 11 anni
d) Analfabeti
e) Veterani della guerra del '15-'18 o nati prima dell'Unità d'Italia
f) Morti
g) Persone che non hanno capito che cosa stessero comprando
h) Quadrupedi
i) Rettili

C'è qualcosa di strano, non trovate?
Ma è difficile parlarne, perchè potente è la lobby degli operatori di call center e chiunque provi a scoperchiare il vaso di Pandora mette a rischio la propria vita.

Un momento.
Proprio mentre stavo scrivendo queste righe peraltro senza averle ancora pubblicate, mi è giunta una mail da un operatore di call center.
Mi ha molto colpito e mi ha aperto gli occhi su tanti aspetti su cui non avevo riflettuto, facendomi recedere da alcuni miei pregiudizi e dalla ridicola paura che qualcuno potesse farmi del male.
La pubblico per vostra conoscenza.



Caro Mikimush,
vorrei che smettessi di spandere feci sul buon nome di noi venditori dei call center.

E’ umiliante che tu dica di noi certe cose e che ci consideri delle specie di mafiosi e supposti potenti, soprattutto considerando che noi non abbiamo davvero alcun potere, se non quello di romperti i coglioni anche più volte al giorno, soprattutto di sabato. Quindi stai in campana.

A proposito del buon svolgimento della nostra attività, ci tengo a precisare che le categorie svantaggiate che tu citi - analfabeti, sordomuti, pluricentenari, rettili e, non ultimi, i morti – sono composte da persone che non meritano di essere ghettizzate per via della loro condizione di handicap, per la quale già soffrono molto. 

Beh, eccetto i morti.

Comunque, non trovo giusto che tali sventurati vengano lasciati ai margini della società come se fossero un peso inutile da cui non si può trarre nulla di buono, quando invece sappiamo che un pluricentenario ben tenuto può ancora prestare un invidiabile servizio come fermacarte. 

Per queste ragioni, noi venditori dei call center facciamo un punto d’orgoglio della nostra attività che non si ferma dinanzi ad alcuna barriera architettonica o psicologica, perpetuando la pratica di importunare i membri di queste categorie per far loro sentire di essere ancora parte integrante e decisionale di una società che fa di tutto per ignorarli.

Perchè, checchè ne pensi tu, un sordomuto riesce chiaramente a farti capire mugolando che è interessato alla tua offerta, come da procedura P/98-C677/M: “Il mugolìo di persona inatta alla parola va inderogabilmente interpretato come assenso alla proposta commerciale”.

E forse che un pluricentenario, per il semplice fatto di credere di trovarsi sulla spiaggia di IwoJima sotto il fuoco giapponese, non è in grado di desiderare un’ADSL 20 Mega con telefono Voip Wi-Fi?

O credi tu che un morto sia incapace di aiutare noi operatori quando ci mancano quelle 80 damigiane d'olio per raggiungere l’obiettivo mensile e non sappiamo a chi intestarle? Ti sbagli! Anche un morto può ancora rendere un buon servizio a tutti noi, anche quando non abbiamo un campo da concimare.

Quindi vedi, Mikimush, che prima di parlare male di noi, biasimando i nostri metodi, dovresti cercare di vedere oltre il tuo naso e capire che ciò che facciamo lo facciamo per un bene superiore e per un ben definito obiettivo economico personale. Non certo così, senza una buona ragione!

Comunque sei morto.

Con affetto,
un operatore come tanti.



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