lunedì 19 ottobre 2009

Forse lei non sa chi sono io - 2



Dopo Fabrìs, vi presento un'altra personalità che sono fortunato di poter vantare tra le mie amicizie: il rinomato fotografo Vito Gira Pelaja.

Da non confondere col quasi altrettanto noto Vito Gira Laruota, campione di quiz televisivi, Vito Gira Pelaja è considerato oggi uno dei fotografi di maggior successo del panorama mondiale e i suoi scatti hanno trovato casa nei principali musei d'arte moderna internazionali.

Nato Vito Girella Pelosa, il giovane artista calabrese si rende ben presto conto che con quel nome lì non farà mai strada nel difficile mondo della fotografia. Cambia così le sue generalità in Wanda Girella Pelosa, nome col quale riesce effettivamente a farsi non tutta una strada, ma perlomeno un pezzo di marciapiede su un corso e un entourage di affezionati clienti.
Non smette tuttavia di praticare con la macchina fotografica, segnalandosi ben presto agli addetti ai lavori con una mostra incentrata su un soggetto espressivo e non banale: il suo culo.

Visto il successo di questa prima personale, l'artista decide di abbandonare la strada per dedicarsi unicamente al suo sogno di diventare il nuovo Cartier-Bresson. 
Torna alla sua identità originale di Vito Girella Pelosa, ma il rilievo della prima mostra si fa sentire prepotentemente, facendo sì che il pubblico lo identifichi ormai come Vito Culetto Peloso.

Nonostante i turbamenti che questo soprannome gli comporta, Vito prosegue nella sua incessante ricerca della sperimentazione dell'immagine. Dalla Calabria si trasferisce a Torino, confidando che la città possa offrire nuovi stimoli alla sua arte e infatti è proprio nel capoluogo piemontese che ottiene la definitiva consacrazione con un'opera mai vista prima: 1.562.896 foto da sotto il palco del concerto di Guccini al PalaMazda.
Viste tutte di fila è come assistere ad un video!
La comunità internazionale lo osanna, i musei lo reclamano, i collezionisti lo cercano, Guccini gli fa causa per avergli bruciato le retine col flash.
Ormai Vito cammina sulla nuvole e ciò gli dà lo spunto che cercava: cambia il nome in Vito Skywalker, poi anche George Lucas gli fa causa e con colpo di genio lui traduce - invero un po' grossolanamente - in Vito Gira Pelaja.

E' il trionfo.

Col biglietto da visita che ha sempre desiderato, nulla è più in grado di allontanare lui dal suo obiettivo (Cartier-Bresson) e l'obiettivo della sua macchina fotografica da lui.

Ad oggi, gli scatti di Vito Gira Pelaja sono contemporaneamente in mostra in 16 tra musei e gallerie private in Italia, 4 negli Stati Uniti, 4 in Giappone, 2 in Africa e 1 in Calabria.

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