martedì 27 ottobre 2009

C'era una volta il west


Sapete? Me ne stavo qui e osservavo la mia bicocca. Una gran bella vecchia bicocca, non c'è che dire. Oh, sapete, non le fanno mica più case così, al giorno d'oggi.
Quello che più mi piace della mia vecchia bicocca è che sia stata tirata su con le proprie callose mani dal mio bisnonno Ezechiele J.B. Brountman.

Ezechiele J.B. Brountman era un uomo come non se ne sfornano più da un bel pezzo: scolpito nel legno, forte come un bisonte, duro come la roccia. Amava andare a caccia di orsi e ogni volta che tornava a casa dalla caccia la mia bisnonna lo accoglieva, gli toglieva gli scarponi, gli metteva in bocca la sua grande pipa di legno di betulla da cui lui tirava una boccata che avrebbe steso un rinoceronte, poi lui si accomodava sulla vecchia sedia a dondolo davanti alla finestra che guardava a nord e lei si sedeva su una sedia a sentire cosa la fantasia del vecchio avesse voglia di creare.
E lui ogni giorno raccontava di aver ucciso un orso più grande di quello della volta prima. "E che il Cielo mi fulmini qui in questo istante se non dico il vero!" ripeteva sempre. Che grand'uomo era, Ezechiele J.B. Brountman!

La sola cosa che Ezechiele amava più del raccontare storie era costruire case. Aveva costruito nell'arco della sua avventurosa vita almeno 750-760 edifici fatti di sole pigne e sterco di coguaro.
O almeno così ha sempre raccontato.
Beh, signori miei, io non so dire se quel numero sia di fantasia o se ci sia sotto del vero, ma ,quant'è vero che il sole tramonta ad ovest, aggirandosi nelle pianure dove corrono i bisonti di case tirate su dalle mani del mio bisnonno se ne vedono, eccome!
Aveva sempre sostenuto che sei un vero uomo solo se hai costruito la casa in cui vivi o perlomeno se hai ingravidato una pecora. Non c'è doppio senso, lui parlava proprio di una vera pecora con la lana, le zampe e tutto.
E beh, lui aveva fatto entrambe le cose!
E anche questa casa, questa qui dove sto adesso, la costruì lui. "Che il Cielo mi fulmini qui in questo istante se non dico il vero" ripeteva sempre "i miei figli e i loro figli e i figli dei loro figli nasceranno e creperanno in una casa costruita dal vecchio Ezechiele, per Giove!".
E così il vecchio Ezechiele, con le sue mani nodose come delle querce, tirò su questo edificio dal nulla.

In questa stanza nacque mio nonno, Nicodemus L.L. Brountman. Mio nonno era un uomo molto più piccolo del bisnonno Ezechiele, d'altronde era appena nato, ma già s'intravedeva che avrebbe fatto grandi cose. "Che il Cielo mi fulmini qui in questo istante se non dico il vero" esclamò Ezechiele quando si trovò in mano quel neonato urlante "questo bambino diventerà più forte del suo papà!".
Un giorno Ezechiele deve averne detta una veramente grossa, perchè il Cielo lo fulminò sul serio. Rimasto l'unico uomo di casa, mio nonno Nicodemus dimostrò di essere degno figlio di suo padre e si arruolò nei Riservisti del Reverendo Roverell, un gruppo paramilitare che aveva come obiettivo l'indipendenza del Montana dal governo federale.
Fu in una caduta da cavallo che morì mio nonno. Non fu lui a cadere, ma Seamus Hutch'nferry, un ciccione del sud che non era molto portato per l'ippica nè per la gloria e mio nonno gli rimase sotto. In famiglia si è sempre riportato che nonno Nicodemus fosse morto nella Seconda Guerra Mondiale mentre stava cercando di dirottare un cacciabombardiere giapponese sul palazzo dell'Imperatore Hirohito, ma è una balla grossa come le palle di un bisonte.

Da Nicodemus L.L. Brountman, discende naturalmente mio padre: Ulysses J.F.K. Brountman.
Il nome gli fu dato in onore di un Presidente degli Stati Uniti d'America di cui mia nonna era da sempre perdutamente innamorata. Si tratta di Ulysses Simpson Grant, 18° Presidente in carica dal 1869 al 1877.
Lunga storia di affetti tra i Brountman e i Grant.

Mio padre non era ancora nato quando morì il nonno e non conobbe nemmeno mai la nonna, che cedette al troppo dolore causato dalla perdita del marito pochi mesi dopo il tragico evento del ciccione sul cavallo.
Mio padre nacque così tutto da sè e ancora oggi sottolinea, con un misto di orgoglio ma anche di malinconia, come sia un uomo che si è fatto da solo.
Non è facile crescere senza una famiglia, ma se qualcuno ci è riuscito bene quello è sicuramente Ulysses J.F.K. Brountman!
Con la sola forza della mente, mio padre Ulysses riuscì a farsi assumere in una piccola compagnia che allora si affacciava sul mercato delle nuove tecnologie. In breve tempo, mettendo a frutto la sua profonda conoscenza nel campo informatico, seppe passare da postino a fattorino, da fattorino ad inserviente, da inserviente a ricattatore e infine da ricattatore ad amministratore delegato.
Sotto di lui la compagnia spiccò il volo e divenne una delle più importanti del mondo, finchè Ulysses non lasciò tutto...

"Sei un vero uomo solo se hai costruito la casa in cui vivi o perlomeno se hai ingravidato una pecora."
Questo è l'insegnamento che generazioni di duri Brountman ci hanno tramandato.
Quel giorno in cui lasciò tutto, mio padre si era reso conto che tanto aveva fatto, ma nulla di ciò che rende un uomo un vero uomo e così aveva deciso di completare il suo percorso verso la virilità prima di passare il testimone della gloriosa famiglia Brountman al figlio che ancora non aveva.
Al suo futuro figlio.
Me.
Montone M.B. Brountman.

Papà non è mai stato molto portato per l'edilizia.

2 commenti:

  1. ciao mikimush, dovrebbero darti un oscar per il nome del blog :)

    grazie per aver linkato il mio, ho ricambiato molto volentieri!

    a presto!

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  2. Grazie, sono contento che ti piaccia il nome del mio blog.
    E sono anche contento di come stia crescendo, quasi esclusivamente grazie ai tuoi consigli! ;-)
    Ciao, spero che ripasserai di qui ogni tanto!

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