lunedì 5 ottobre 2009

Mangio libri di matematica (...e poi faccio una cacca discreta...)


Ultimamente ad una mia amica va tutto male.
O almeno, così dice lei lamentandosi di essere perseguitata dalla sfiga.
Io le ho esposto una mia teoria lungamente elaborata, secondo la quale è incappata in uno di quei periodi - ci sono prima o poi nella vita di tutti - in cui le cose possono andare al 50% bene e al 50% male.
Essendo piuttosto positivo, ritengo valido il presupposto che generalmente le cose vadano bene circa il 75% delle volte contro un 25% che vanno male.

E già così la vita fa schifo.

Nella fase che lei sta vivendo si osserva, come detto più sopra, un peggioramento periodico lordo delle volte positive da 75% a 50% - ossia una diminuzione del 33% - ed un aumento delle volte negative dal 25% al 50% - ossia un incremento del 100%. Possiamo quindi calcolare che le cose positive siano diminuite di 1/3 e quelle negative siano aumentate di 3/3.
Se sommiamo le due variazioni lorde di sfiga in valore assoluto di 1/3 + 3/3 otteniamo una variazione netta a sfavore di 4/3.
Il che significa semplicemente che su tre avvenimenti previsti, quattro di essi saranno negativi.
Non c'è bisogno di sottolineare come ciò crei una spirale negativissima, perchè ogni tre avvenimenti (che, come detto, non potranno che essere negativi) le si accumula il quarto (anch'esso negativo) che recuperà col primo dei tre avvenimenti successivi, ma a quel punto andando ad accumularne altri due e così di seguito...

Purtroppo la matematica non è un'opinione, quindi non si scappa.
Per dare alla mia amica un briciolo di speranza, però, le ho anche spiegato come, secondo alcune teorie, raggiunto il punto di pareggio x tra le sfighe avute e quelle accumulate ancora da avere, dove x=(Nsfighe avute)*(N2 sfighe da avere), si può provare ad invertire la tendenza con la regola di de l'Hôpital.

Secondo la mia teoria, invece, le conviene ammazzarsi subito.

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