venerdì 25 giugno 2010

Ciccio Baulotto e l'appetito insaziabile













Ciccio Baulotto è un coniglio goloso,
alle mascelle non dà mai riposo:
vuole scoprire quanto si possa
mettere ciccia sopra le ossa.

Fino da quando era appena neonato,
aveva già un appetito smodato
e per riempirsi la pancia rotonda
un giorno mangiò della culla la sponda.

Poi fu la volta di sedie e divani,
tavoli, piatti, bicchieri, tegami,
tappeti, pentole ed i pavimenti,
presto mostrarono tracce di denti.

A nulla valsero dei genitori
i rimbrotti severi e gli strilli sonori:
«Non puoi pensare solo a mangiare,
fuori c’è il sole, corri a giocare!»,
ma non appena giraron la schiena
Ciccio Baulotto ingoiò l’altalena.

Ma un’altalena la fame non frena
e fu così che all’ora di cena,
mentre la mamma badava ai fornelli,
fece un boccone di tutti i fratelli.

Grande fu l’ira del suo papà:
«Sputali subito e va via di qua!
Non si può vivere insieme a chi pensa
che casa nostra sia una dispensa!»

Ciccio Baulotto non si scompose,
fece un fagotto delle sue cose
e poi, seppure un po’ controvoglia,
sputò i fratelli e varcò la soglia.

«Che male c’è a mangiare per otto?»,
si chiese pensoso Ciccio Baulotto,
ma non trovando risposta sicura
rinviò la domanda a una data futura
e mise invece grande attenzione
nel considerare la sua situazione:

«C’è un mondo intero a me sconosciuto
e nessuno a impedirmi di esser paffuto!»
Così dicendo se ne andò via,
lungo i percorsi della gastronomia.

Tra boschi e città fece a lungo la spola
e dovunque giunse si riempì la gola
fino a che un giorno si accorse un po’ scosso
di essere già venti volte più grosso!

Un vero gigante! Assai spaventoso!
Un unico, immenso colosso adiposo
che terrorizzava animali e persone:
«Ci ingoierà interi per far colazione!»
gridavano tutti, e fuggivano in tanti
al sordo rimbombo dei passi pesanti.

Ma quando ciascuno fu infine scappato,
Ciccio Baulotto si sentì un po’ isolato.
Vagare da solo ora lo rattristava
e quando era triste il doppio mangiava,
trovando sua unica consolazione
nel dolce torpore della digestione.

Finché una sera, in una radura
vide ingozzarsi di frutta e verdura
qualcosa di grande, maestoso, di enorme!
Una bianca coniglia! Un tripudio di forme!

Era di tale rotonda bellezza
da smussar gli angoli di ogni tristezza:
Ciccio Baulotto ne fu folgorato!
Al primo sguardo era già innamorato
e ad occhi aperti, col cuore che scoppia,
sognava romantiche cene di coppia.

Lo stesso sogno sognò la sua bella,
solo che all’occhio vorace di quella,
Ciccio Baulotto sembrò mortadella!
Ed abbracciatolo con emozione
ne fece un solo goloso boccone.

E così seppe Ciccio Baulotto
che male ci fosse a mangiare per otto.

by Mandino
 

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