martedì 29 settembre 2009

Sono disponibile! Anche in inglese e francese!


Beh, non è che mi metterò a scrivere i miei deliri in altre lingue, anche perchè so che già leggendomi in italiano qualcuno si interroga sull'idioma, nonchè sull'idiota.
Che sono io.
Mi avvalgo molto semplicemente del traduttore automatico di Google a cui potete accedere tramite le bandierine che vedete a destra.
Ma ha senso leggere il blog in inglese o francese, considerando che i post si basano spesso e volentieri su giochi di parole e su nonsense? No, secondo me non sense. Ma magari qualcuno ha voglia di farlo lo stesso e, oltretutto, le traduzioni automatiche sono tante volte assai divertenti.
Di certo molto di più del post originale...

C'è anche da dire che i miglioramenti sono tangibili: la frase "I'm a fan" non viene più traslitterata in "io sono un ventilatore" come capitava tempo fa, generando stupore nei lettori e fastidio nelle persone più sensibili alle correnti d'aria. Ora Google capisce che di Daniele Silvestri apprezzo la musica, ma che non mi adopero per mantenerlo fresco.
Ad ogni modo, i risultati continuano ad essere abbastanza comici e non oso pensare a cosa verrà fuori dalla traduzione di questo post...l'inglese vado subito a guardarmelo, ma purtroppo non conosco il francese abbastanza bene da farmi due risate, a parte Jean-Pierre che è molto simpatico e ci scassiamo facendo l'indianata col pastis.


1 commento:

  1. Si sa che, quando ci si mette a scrivere di se stessi, la sincerità va a farsi friggere, lasciando il posto all'immagine edificante che vorremmo dare di noi. Così anche nei tuoi post c'è sicuramente più inganno che realtà, caro il mio narratore truffaldino. Ma per fortuna oggi c'è il traduttore di Google, affilatissima macchina della verità che, di passaggio in passaggio, di traslitterazione in traslitterazione, illumina le ombre dell'inganno e distende le pieghe indurite della menzogna.
    Ecco allora che, ritraducendo l'inglese in italiano, il tuo rapporto con questo misterioso Jean-Pierre, che mascheri sotto le spoglie conviviali di un amico di bevute, acquista la forma di una verità tanto sozza quanto insostenibile:
    "a parte Jean-Pierre, che è molto bello e abbiamo battuto dall'indiano con pastis."
    Sono tuo fratello, potevi dirmelo che sei gay e che ti piace il francesino, ti avrei capito. Però, scusami, ma sapere che ti sbronzi di pastis per poi andare a prostituirti dai kebabbari mi fa orrore.
    Se poi ritraduco in inglese e da lì in italiano, l'orrore si espande oltre confine:
    "Oltre a Jean-Pierre, che è molto bello e abbiamo battuto l'India con pastis. "
    Zuppo di pastis, hai dato le chiappe a tutta l'India. Mi vengono i brividi a immaginarti riverso negli scoli di Calcutta mentre ti si trombano pure le bertucce. E Jean Pierre che faceva, quel depravato? Guardava? Forse, ma di certo ti sfruttava per fare soldi e mandare in porto il suo spericolato progetto:
    "In aggiunta a Jean-Pierre, che è molto BELLA e abbiamo battuto l'India con pastis."
    Ecco qui. Bello schifo. Tu ti fai l'ano come una galleria e lui ti ciuccia i soldi e si fa l'operazione. Non mi sembra una bella relazione, proprio no. Preferivo quando stavi con Ale.

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